“La vita, secondo la Scrittura, inizia quando Dio soffia. Il vento è il respiro della terra. Che questo vento, che ci avvolge tutti, ci aiuti a sentire il respiro di Dio, il suo soffio di vita, di bellezza, di bontà. Senza questo soffio non ci sarebbe nulla e non ci saremmo neanche noi”.
È solo una parte della riflessione di padre Franco Moscone donata ai presenti durante l’Adorazione Eucaristica firmata dalla Comunità Laudato Sì, vissuta il 2 settembre a San Giovanni Rotondo, in questo Tempo prezioso dedicato al Creato.
Ispirato dal vento presente nella serata, padre Franco lo ha identificato con la presenza dello Spirito Santo che, come una carezza, si fa presente.
“Dobbiamo essere gente contemplativa, perché guardando al creato possiamo avere due posture: quella di chi se ne vuole appropriare, che lo vede solo come una risorsa da far propria, oppure l’altra, quella della cura, che è contemplazione”. (…) Occorre rendersi conto che si sta parlando del suo amore per noi e per le sue creature. Continua il Pastore: “Siamo chiamati ad essere collaboratori del Creatore per la cura della Casa Comune e custodi della nostra stessa umanità. Al contrario, appropriandocene, collaboreremmo alla distruzione e alla divisione”.
È ripetendo singolarmente il nostro “eccomi”, per la casa comune, per le relazioni sane e autentiche tra di noi e l’intera umanità, per quelli che soffrono (famiglie, popoli), per come sta soffrendo il creato, che questa semplice parola diventa un grido unico, il grido unico dell’umanità sofferente e oppressa.
Cita, poi, “San Michele e San Pio, due roveti ardenti del Gargano”: “Sta a noi riconoscerli come fuochi che non si consumano ma illuminano e scaldano, rendendo tutti solidali. Custodiamo, allora, questa parte di terra che ci è stata consegnata, impariamo a contemplarla con il cuore e a trasfigurare le nostre relazioni, il nostro essere comunità e Chiesa”.
Annamaria Salvemini
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