Manfredonia

Fabio Mancini chiude “Maggio di Cultura Cristiana”

QUALE CITTADINANZA NELL’ERA DI INTERNET?

QUALE CITTADINANZA NELL’ERA DI INTERNET?

La proposta teorica e pedagogica nell’ultimo libro del pedagogista Fabio Mancini

Che cosa è la cittadinanza e come si è evoluta storicamente? Qual è la differenza tra il concetto di cittadinanza nell’età moderna rispetto alla nostra da molti studiosi definita modernità liquida o postmoderna? Come essa è cambiata nell’era della globalizzazione e di Internet? Come è cambiata l’idea di partecipazione nell’era dei social?

Sono queste alcune delle domande alle quali tenta di rispondere, riuscendoci molto bene, l’ultimo volume appena pubblicato, dal titolo Cittadinanza, modernità e postmodernità. Lineamenti storici, antropologici ed educativi, (Editrice Aracne) di Fabio Mancini, docente di Pedagogia sociale presso la Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA) sede di Taranto e di Didattica generale presso la Facoltà Teologica Pugliese di Bari.

Il libro offre un completo e analitico excursus sia storico che teoretico del concetto di cittadinanza, dividendo il tutto in due grandi quadri interpretativi: la cittadinanza nella modernità e nella postmodernità.

Per quanto riguarda la prima. Macini individua tre tappe della modernità.

La prima analizza la cittadinanza nel suo nascere, quando, per la prima volta si afferma una nuova forma di tra “Diritto, individuo e libertà”, che porta alla nascita dello Stato-Nazione, fino poi alla sua degenerazione con l’avvento del nazionalismo (cap I).

Nella seconda l’autore ricostruisce l’evoluzione storico-filosofica delle varie forme di cittadinanza: da quella giuridica a quella civile, da quella politica a quella sociale, quest’ultima studiata alla luce della categoria della partecipazione e dell’attivismo, fino alla deriva individualistica dello stesso individuo (cap. II).

La terza tappa della modernità riguarda l’evoluzione della categoria (oltre che della disciplina) dell’educazione civica nella storia della scuola italiana, soffermandosi in modo speciale nella fase del Secondo dopoguerra, ponendo a confronto tre modelli: quello cristiano-personalista, quello laico-idealista e quello social-marxista (cap. III).

Dopo questa sezione, il volume passa ad analizzare, in successivi quattro capitoli, l’evoluzione della cittadinanza nell’attuale era postmoderna.

Nel cap. IV, infatti, Mancini analizza la cittadinanza nei due modelli: sostanzialista e partecipativo, focalizzando la sua attenzione sui limiti e sulle potenzialità dell’homo democraticus.

Nel cap. V invece affronta l’evoluzione che ha subito il tema della cittadinanza nell’era della globalizzazione, specie in rapporto al passaggio dall’identità alle identità, specificando la differenza tra identità e appartenenza, in un contesto di crisi dell’idea di Nazione, in un nuovo gioco dialettico tra locale e globale.

Nel cap. VI, centrale per capire le attuali tendenze a riguardo, Mancini si sofferma a studiare le derive antropologiche della postmodernità, avvalendosi della analisi dei suoi critici, come Bauman, Giddens, Beck, Habermas, e altri.

Egli afferma che l’incertezza globale ha provocato una sorta di miopia politica e civica. Denuncia come la supremazia della finanza abbia creato una sorta di subalternità civica, e come la globalizzazione soltanto economica abbia generato una sorta di alienazione politica e una doppia morale con la conseguente separazione tra pubblico e privato. Prende in esame anche come è cambiata l’idea di cittadinanza nell’era della spettacolarizzazione della dimensione politica, con l’avvento del civis psycologicus e dell’homo clausus, dove si è avuto un forte indebolimento del legame civico e una profonda disaffezione verso l’agire politico.

Infine, nell’ultimo capitolo, il VII, Mancini, da buon pedagogista, analizza tutte le questioni emerse in chiave educativa, ponendo la domanda: “Come educare alla cittadinanza nell’età postmoderna?”. E chi deve educare? Solo la scuola, o anche la famiglia, il territorio, le associazioni, la politica? Inoltre quest’ultimo capitolo offre una buona ricostruzione storica della disciplina dell’educazione civica nella legislazione, negli ordinamenti scolastici e nella didattica, avendo come spartiacque e come punto di riferimento un’attenta rilettura della nostra Costituzione.

Mancini a riguardo individua i tre passaggi che hanno portato dalla “Educazione civica” alla “convivenza democratica”, passando per “Cittadinanza e Costituzione”, per arrivare a quella che oggi nelle scuole viene di nuovo definita “Educazione civica”.

Il testo, denso, ricco  di rimandi storici, filosofici, politici, giuridici e pedagogici, è un vero e proprio manuale che può essere utile non solo agli insegnanti che devono elaborare i curriculi di educazione civica, ma può risulte un grande strumento di pensiero per operatori sociali, per chi si occupa di volontariato, per chi è impegnato in politica, per amministratori locali, ma anche per genitori e infine per quei credenti pensanti che nelle parrocchie vivono il servizio pastorale anche come impegno civile e sociale per costruire forme di cittadinanza e di comunità incentrate sulla responsabilità e sulla partecipazione, per vincere la disaffezione, l’indifferenza e l’apatia, la delega e soprattutto la negligenza e il cinismo dilagante.

Michele Illiceto

*Il testo verrà presentato dallo stesso autore, all’interno del “Maggio di cultura cristiana”, giovedì 25 maggio 2023, a Manfredonia, presso la Sala Vailati, ore 19.30. L’incontro vuole fornire strumenti teorici e pedagogici per operare scelte educative e strategie didattiche che puntino alla costruzione di una coscienza partecipativa e orientata al dialogo, e non all’accumulo di conoscenze che poco incidono sui nostri comportamenti quotidiani.

La partecipazione è altamente consigliata a quanti vogliono essere parte attiva nel processo di costruzione di una coscienza civica.