È trascorso meno di un mese dalla formazione specifica che ha visto riuniti i facilitatori della Vicaria di Manfredonia, la cui sfida quest’anno è “fare comunità”, sotto la guida del vescovo padre Franco Moscone. Questo incontro ha segnato un’ulteriore tappa importante del cammino sinodale in corso in tutta la Diocesi. Il gruppo dei partecipanti, denominato “La Compagnia dello Spirito”, condivide una visione di fede e missione che si sviluppa attraverso le Conversazioni nello Spirito e il desiderio di portare il Vangelo oltre le soglie tradizionali.
Le comunità, le associazioni e le professioni si sono unite in questa “Compagnia”, diventando un faro che illumina il cammino di tutti i partecipanti. Nel suo intervento, il Vescovo ha sottolineato l’importanza di spezzare il pane della vita insieme, un gesto simbolico significativo che ha consolidato la prospettiva di facilitare il Vangelo attraverso l’esperienza condivisa della Lectio Divina. Ed è proprio la Lectio – dopo le varie esperienze vissute, raccontate e ascoltate – ad essere riconosciuta come strumento di missione capace di far germogliare speranze nei cuori di coloro che lo vorranno e che, con La Compagnia dello Spirito, si è manifestata nei luoghi quotidiani, mostrando il suo profilo missionario. La riflessione si è estesa alle coppie, alle famiglie, ai giovani, a volontari e ad insegnanti, questi ultimi chiamati a essere espressione della Chiesa nelle scuole. Il discernimento sulle fragilità dei ragazzi è diventato un imperativo: ai giovani non si chiede solo di portare la Parola, ma di essere Parola, testimoniando Dio, attraverso la propria vita, e l’idea di uno scambio tra parrocchie, con facilitatori diversi, è emersa come un modo per arricchire l’esperienza della Lectio e favorire la condivisione di prospettive.
Il cambiamento nello stile della Chiesa, come è emerso negli incontri, è evidente, con lo Spirito che suscita nei fedeli un desiderio di formazione sulla creazione di comunità autentiche. La comunione, la partecipazione e la missione sono diventate le pietre angolari di questo “nuovo” modo di vivere la fede, ispirato allo stile di Gesù Cristo che si manifesta come profilo evangelico nelle realtà quotidiane, vero profilo apostolico.
La Chiesa è chiamata ad essere missionaria, non come una dogana che impone chi può entrare e chi no, ma da sempre, ad aprire le porte a tutti. Le persone nuove che arrivano in comunità potrebbero portare disordine, è vero, ma questo disordine è necessario per sperimentare il Vangelo attraverso nuovi luoghi e nuove prospettive.
Le diverse esperienze ascoltate raccontano delle caratteristiche singolari delle comunità. Vi sono comunità contemplative, dove la preghiera profonda e la meditazione creano uno spazio senza competizione, in cui tutti si sentono a casa. Qui, l’accoglienza diventa una virtù spirituale che aiuta a riconoscere la fragilità dell’altro o a notare la sua assenza, creando un ambiente di aiuto reciproco, tenendo a freno il rischio corrente di chiudersi in se stessi. Ci sono, poi, comunità caritatevoli, dove la consapevolezza che il Signore moltiplica ciò che facciamo diventa il fondamento della carità, che va oltre la povertà materiale. E ancora, comunità creative, dove ogni occasione diventa “galeotta”, utile per portare la buona notizia.
In conclusione, la comunità che si nutre dell’Eucaristia e della Parola condivisa diventa fonte di ispirazione e ricarica per la missione, per condividere non solo le risorse materiali ma anche tempo, attenzione e gentilezza. Coltivare questi valori fondanti diventa progetto concreto per cominciare a ricostruire una società migliore. Per questo, ogni comunità dovrebbe essere una scuola di compassione, corresponsabilità, accoglienza, condivisione e generosità. Se La Compagnia dello Spirito, dopo questo incontro di crescita e missione, continua ad essere un faro luminoso di speranza e amore nella Vicaria di Manfredonia, il cammino sinodale proseguirà guidato dalla visione condivisa di una comunità che, ispirata dallo Spirito, si impegna ad essere una presenza viva ed accogliente, aprendo le porte a tutti coloro che cercano la luce di una vera comunità di fede.
Annamaria Salvemini