Monte Sant'Angelo - 29 settembre 2022

Messaggio dell’Arcivescovo in occasione della Festa di San Michele

Cari fratelli e sorelle devoti dell’Arcangelo Michele e cittadini del Gargano,

finalmente, dopo due anni siamo tornati a vivere la festività dell’Arcangelo riprendendo le abitudini e tradizioni consolidate nel nostro territorio ed amate dal popolo. Lasciamo che la gioia ritrovata ed espressa nelle manifestazioni, come la processione, ci dia coraggio, alimenti la speranza, ma soprattutto stimoli ad assumere le responsabilità e le scelte che danno prospettive e futuro alla nostra società e Chiesa locale. La festa è vera, se costruisce identità, solidarietà e prospettive di bene comune: e quanto abbiamo bisogno di tutto questo! La festa è vera se ci rende “soldati” di pace e comunione tra noi e nella nostra società. La festa è vera se ci fa “ambasciatori” del sempre nuovo messaggio evangelico, che dà prospettive e slancio a tutti coloro che guardano con fiducia al Santuario che illumina da questo Monte: siamo sicuri, l’Arcangelo Michele non smette di combattere per il bene e per la pace, e ci vuole nel numero dei suoi “soldati” ed “ambasciatori”!

La solennità di San Michele ci dona un’occasione per raggiungere e rinnovare il cuore di ogni persona, di ogni famiglia, dell’intera Chiesa e della società civile che costruisce le città. Allora, anche quest’anno, dall’alto di questo Monte, che domina e veglia su un territorio unico e magnifico, desidero rilanciare a tutti i fedeli e ai cittadini del Gargano il messaggio, un po’ adattato, rivolto in occasione della Vergine di Siponto un mese fa a Manfredonia.

C’è un dovere, che si impone a tutti, credenti e non credenti, se si vuole essere costruttori e custodi della Chiesa, della Società civile e dell’Ambiente: è il dovere di ASCOLTARE la voce che sale continuamente dalle città, dal popolo che le abita e dall’ambiente che le accoglie!

 

L’ascolto è all’origine del pensiero, della fede, ma anche della politica e dell’impegno economico, sociale e civile. Senza ascolto non vi è scienza, fede, vita sociale e sana economia: in altre parole non c’è né democrazia, né vita di Chiesa, non si sviluppa la cittadinanza attiva, ma solo delega, indifferenza reciproca e uso della religione per interessi mondani. Occorre ASCOLTARE liberando da pregiudizi, abitudini e convinzioni legate a un “si è sempre fatto così”, dalla pura difesa di interessi individuali o di parte. Chi cerca solo l’individuale o il “di parte” non costruisce né la città né la Chiesa, ma le usa e sfrutta nascondendo i propri interessi dietro la maschera di un ingannevole impegno civile e di una farisaica testimonianza di religiosità ammantata di tradizionalismo. E’ la logica mondana, addirittura demoniaca, che divide e spezza le relazioni e responsabilità, che mantiene in una situazione di “guerra” diffusa: è contro questo sistema iniquo che lotta l’Arcangelo Michele e che chiama tutti a partecipare al suo combattimento!

Non c’è altra strada che partire dall’ASCOLTO. Tutti, singoli cittadini, credenti ed Istituzioni ci dobbiamo attrezzare ad ascoltare le voci, le grida e le domande che salgono costantemente dalle città e dal loro popolo: impariamo da Michele ad “armaci” di autentico ascolto. Diversamente saranno altri ad ascoltarle, o meglio fingeranno di ascoltarle e daranno le loro risposte piene di sfruttamento e di impoverimento culturale, economico e spirituale. Ad ascoltare saranno le mafie e la criminalità organizzata, o nel migliore dei casi, parti già favorite che difendono il loro status quo … e le risposte corrisponderanno agli interessi di tutti costoro, non a quelli delle città e della gente.

Per ascoltare veramente c’è bisogno di un manifesto programmatico: lo troviamo come credenti nel canto del Magnificat di Maria. Si tratta di un testo di teologia della storia che parte dal basso, dagli ultimi, dai poveri, non scarta nessuno e dà a tutti il giusto edificando il bene comune. Il Magnificat rappresenta, nel deserto della cultura globalizzata, che smaterializza e detemporalizza le relazioni vitali, un manifesto politico-religioso per un nuovo umanesimo che valorizza la dimensione comunitaria dell’agire individuale e collettivo. Non scarta nulla e nessuno, ma indica motivazioni per fare della politica un servizio, dell’economia una ricchezza condivisa e volano di sviluppo, delle Istituzioni strumenti del bene comune e della Chiesa l’anima di un amore disinteressato e gratuito che apre alla trascendenza, alla fraternità universale, all’amicizia sociale, che abbraccia il creato con una autentica ecologia integrale. Il Gargano può trovare nel Magnificat il manifesto per custodire la sua bellezza e cultura attraverso uno sviluppo sostenibile a servizio di tutti e non di pochi.

Amato Gargano, ti rivolgo alcuni appelli, perché abbia il coraggio di rispondere a quanto ti chiede e spera il popolo che ti custodisce e che riconosce l’Arcangelo Michele come suo leader di giustizia e pace. Ecco gli appelli, o popolo orgoglioso e generoso del Gargano.

 

  • Gargano, impara ad essere accogliente, incominciando dai tuoi figli!

 

Diventa urgente trovare soluzioni generose e contro corrente per superare l’emergenza abitativa. Cresce l’invecchiamento della popolazione a danno delle famiglie giovani, che qui vorrebbero abitare e costruire il loro futuro e mettere a frutto le loro professionalità. Non mancano alloggi e case; quello che manca è il coraggio e la volontà di metterle in un corretto sistema di mercato, che rispettando il giusto profitto non blocchi la vita della comunità civile. C’è bisogno da parte di chi possiede di una generosità sociale e del senso di dovere che favorisca l’autentica opportunità di sviluppo del territorio. Senza casa non c’è possibilità di fare famiglia, di trovare nel proprio territorio un lavoro dignitoso, di garantire lo sviluppo a livello locale. Reagisci, o Gargano, al cambiamento climatico demografico, che desertifica città e territorio, offri ai giovani che desiderano rimanere nel loro territorio, serie opportunità formative e di lavoro, soluzioni abitative sostenibili per costruire famiglie.

 

  • Gargano, rendi la burocrazia un servizio di prossimità!

 

La burocrazia è la capacità che gli Uffici pubblici hanno di risolvere i problemi non di amplificarli o produrli. Burocrazia è servizio al bene comune, non si serve dello stesso per crescere e diventare casta chiusa a che difesa di sé stessa. Va riscoperto il ruolo “ministeriale”, di servizio, che la burocrazia ha verso le amministrazioni, i singoli cittadini, le imprese ed associazioni che costituiscono il tessuto sociale. La burocrazia deve favorire le Istituzioni perché siano più accessibili, più trasparenti, più accoglienti, più spedite nell’ascoltare e trovare risposte alle richieste e necessità della popolazione. Serve ovunque, ed in modo particolare in Gargano, un sistema burocratico capace di affiancare e accompagnare i processi di cambiamento con competenza e prossimità; un sistema capace di ascoltare, di servire, di promuovere e di incoraggiare le iniziative di sviluppo, di indicare e suggerire soluzioni; un sistema accessibile e di prossimità. Serve una burocrazia da “buon samaritano” per le Istituzioni, le Imprese, le famiglie e i cittadini!

  • Gargano, sii popolo e territorio di pace!

 

L’umanesimo è oggi affetto da una malattia terminale, morto Dio, muore il prossimo e le relazioni, pare sopravvivere solo l’io: ma è l’egoismo della morte. Bisogna cambiare rotta, educare alla riconciliazione e costruire fondamenta di solidarietà e di pace. Il Gargano ha saputo dare esempi di solidarietà durante la pandemia e di porte aperte e cuori sensibili al sacrilegio della guerra in Ucraina. Si scardini dal Gargano ciò che divide e produce conflitti, si educhi alla sensibilità e carità sociale; si sconfessi e condanni chi propone ai giovani vie attraverso la droga e le varie dipendenze. Si riconosca che il narcotraffico non è motore di economia, ma narcotizzazione della stessa, “thanatomia” (produzione di morte). Punta sulla bellezza, verità, libertà, responsabilità e la vita, o amato Gargano, e sarai un popolo coeso costruttore di un territorio di pace!

 

  • Gargano, leggi la tua storia e progetta il tuo futuro!

 

Possiedi, o amato Gargano, una storia ricca, millenaria, visitata e studiata: leggila con attenzione; metterai in evidenza i tanti inganni subiti, che ti sono stati presentati come soluzioni a problemi o risposte a possibilità. Interrogati ed ascoltati su quanto hai vissuto e sperimentato, separerai le voci di lusinga, che ti hanno sedotto e poi tradito, dalle voci di progetti possibili, reali, alla tua portata e in grado di rispettare le tue abbondanti ricchezze. Sii l’artefice dei tuoi progetti e delle tue scelte progettuali di futuro: metti a frutto l’ingegno che ti ha accompagnato lungo i secoli. Impara dalla tua storia per evitare di ricadere negli stessi inganni affidandoti a chi ti toglie libertà e responsabilità fingendo di aiutarti, ma che ti sfrutta, deturpa e poi ti lascia più povero e smarrito. La tua è una storia di mare, di terra fertile, di meta per pellegrini e turisti: non attenderti soluzioni dal di fuori, ma continua a seminare, coltivare e far germinare quanto hai in te. Riconosci di possedere forze sane, intelligenze autentiche e buone, creatività ingegnosa, generosità solidale: sono queste il tuo futuro!

 

  • Gargano, cura e difendi il tuo ambiente!

 

Il “debito ecologico”, è più vasto e pericoloso del “debito pubblico” nazionale o locale. Il “debito ecologico” è infido e condiziona in modo mafioso i tentativi di ripulirlo. Nel presente il “debito ecologico” è segno di ingiustizia sociale (ne approfittano i forti a scapito dei deboli), ma nel futuro ha effetti peggiori. Il “debito ecologico” è un aggravio sulle spalle delle generazioni a venire, è una polizza che non sarà mai riscossa e che continuerà ad essere alimentata, un mutuo che si gonfia e fa da capestro strozzante. Va cambiata rotta, non è legale far pagare a chi verrà i danni e la superficialità della generazione presente per scelte sbagliate, trascurate, o rimandate. Ascolta, o Gargano, il tuo ambiente meraviglioso e fragile, facilmente ferito, curalo seguendo gli insegnamenti della Laudato Si’ e favorendo il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Se ti muovi a partire da questi insegnamenti ed obiettivi, nei guadagni già da ora, e diventi modello per altri territori!

 

San Michele interceda per il Gargano … e preghiamo:

 

O Arcangelo San Michele, assistici nella lotta per la difesa e “trasfigurazione” del popolo e territorio del Gargano, che hai voluto scegliere come tua sede e da cui ti ergi come Principe di giustizia e difensore di pace.

Insegnaci il silenzio dell’ascolto per fare spazio alle parole e sentimenti di questo popolo e di questo territorio. Rendi forti i nostri cuori perché diventino disponibili a raccogliere il grido di chi ci sta accanto: persone e creato.

Insegnaci a tradurre le parole che ascoltiamo in azioni che trasformano in meglio la realtà che ci circonda. Donaci il coraggio di parole vere e non ideologizzate, liberaci dalla retorica del potere e insegnaci a modellare le nostre città con lo stile della carità e del servizio.

Amen!

Padre Franco Moscone – Arcivescovo